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Crowdfunding per le PMI: ora si può

La manovra correttiva ha esteso alle PMI la possibilità di ricorrere all’equity based crowdfunding, la raccolta pubblica di fondi finora riservata alle start-up e alle PMI innovative. Si tratta di una interessante opportunità di finanziamento che le imprese possono valutare.


Il crowdfunding è la raccolta fondi che, mediante il web ed il coinvolgimento di un vasto pubblico, riesce a convogliare somme di denaro per la realizzazione di un progetto. Si parla di equity crowdfunding quando tramite l’investimento online si acquista un titolo di partecipazione in una società. E’ infatti questo ciò che lo distingue dagli altri modelli, per la particolare “ricompensa” attesa da parte di chi contribuisce al progetto.
Si ricorda che sono considerate PMI le imprese che hanno meno di 250 occupati e hanno un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.
Con questa nuova norma, le quote di partecipazione in PMI costituite in forma di società a responsabilità limitata possono costituire oggetto di offerta al pubblico di prodotti finanziari, anche attraverso i portali per la raccolta di capitali, nei limiti previsti dalle leggi speciali.
Le srl in questo modo finiscono quasi per assomigliare a delle piccole Spa. La questione si fa infatti complessa dal punto di vista giuridico, perché la novità rappresenta una deroga alla peculiarità delle Srl per cui (secondo l’art.2468 del codice civile) “le partecipazioni dei soci non possono essere rappresentante da azioni né costituire oggetto di offerta al pubblico di prodotti finanziari”.
Nell’estendere la disciplina delle start up innovative alle PMI la legge ha poi introdotto la possibilità, per le S.r.l.-PMI di creare categorie di quote fornite di diritti diversi e, nei limiti imposti dalla legge, di determinare liberamente il contenuto delle varie categorie. Sarà quindi possibile anche per le PMI-S.r.l. emettere, ad esempio, quote prive del diritto di voto, da offrire a tutti gli investitori che, proprio in virtù dell’operazione di crowdfunding diventano titolari di una partecipazione minima al capitale sociale.
Infine, viene previsto anche per le PMI Srl la deroga al divieto di operazioni sulle proprie partecipazioni qualora l’operazione sia compiuta in attuazione di piani di incentivazione che prevedano l’assegnazione di quote di partecipazione a dipendenti, collaboratori o componenti dell’organo amministrativo, prestatori di opera e servizi anche professionali.

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