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Immobili all’estero: il quadro RW nella dichiarazione dei redditi

Chi possiede immobili all’estero dovrà fare i conti con il Quadro RW nella Dichiarazione dei redditi.
Nel D.L. 193/2016 è stato aggiunto l’articolo 7-quater, comma 23, del D.L.: «gli obblighi d’indicazione nella dichiarazione dei redditi non sussistono per gli immobili situati all’estero per i quali non siano intervenute variazioni nel corso del periodo d’imposta, fatti salvi i versamenti relativi all’imposta sul valore degli immobili situati all’estero».
Tuttavia, questo non significa che se si possiedono immobili all’estero, e non siano stati oggetto di variazioni (dunque acquisti, vendite, costituzioni di diritti reali…) non si debba dichiararli in sede di dichiarazioni dei redditi attraverso il Quadro RW. Infatti, quel Quadro serve anche per liquidare le patrimoniali (Ivie e Ivafe) dovute sugli asset esteri.
Inoltre, nell’RW di quest’anno bisogna inserire appositi codici a seconda dei quadri reddituali utilizzati per la dichiarazione dei redditi: eventuali dividendi derivanti da partecipazioni qualificate o i canoni di locazione di un immobile (1), interessi derivanti da obbligazioni o conti correnti o dividendi da partecipazioni non qualificate (2), capital gain derivanti dalla cessione di azioni (3), in caso di monitoraggio “accorpato” dei dossier titoli (4), per prodotti finanziari infruttiferi (5).
Attenzione infine alla white list, ovvero l’elenco di paesi collaborativi in ambito di controlli fiscali.

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