Le attuali norme riguardo all’IVA per il commercio interno all’Ue sono in vigore dal 1993 e richiedono un aggiornamento per soddisfare le esigenze di aziende in espansione, e-commerce e ridurre il numero di truffe, oggi numerose.
Il 24 novembre scorso il Parlamento europeo ha votato una risoluzione per chiedere alla Commissione europea di semplificare e armonizzare il sistema dell’IVA e combattere le frodi.
In particolare, l’obiettivo sono le cosiddette “frodi carosello”. Si calcola che l’evasione dell’IVA in Europa si aggiri sui 1000 miliardi di euro.
Cosa sono le frodi carosello? Si verificano sfruttando la legge transitoria che prevede che la vendita di beni tra stati membri Ue sia esente da IVA e permette di guadagnare detraendo illegalmente l’IVA.
Nello specifico la frode consiste nella creazione di una società fittizia che acquista merce da un altro stato membro senza dover pagare l’IVA. Tale società fittizia, poi, vende a un’altra azienda del proprio Paese la merce, facendogli pagare anche l’IVA che però non versa. Una volta pagato, l’azienda destinataria finale detrae l’IVA che però in realtà non è mai stata pagata dall’altra società fantasma.
Il Parlamento ha chiesto un sistema di pagamento dell’ imposta basato sul versamento nel paese di destinazione finale del bene o del servizio. In più chiede la riduzione del numero di prodotti esenti, la semplificazione delle norme e l’applicazione di una aliquota che sia la più bassa possibile.
La relazione invita anche la Commissione a studiare attentamente le conseguenze del meccanismo di inversione contabile per verificare se questa procedura semplifichi realmente la situazione per le piccole e medie imprese e riduca effettivamente le truffe all’imposta.